Wish list semi-seria per il 2017 [con retropensiero]

Vorrei imparare a fare la spesa e le melanzane sott’olio come mia suocera [Sono una contraddizione ambulante:un radicato disinteresse per la cucina, inversamente proporzionale all’amore per il cibo]

Gradirei un Governo degno di tale nome, che pensasse al bene della comunità e reggesse fino a fine mandato [cosi ho proprio esagerato].

Vorrei whatsappare di meno e avere la casa piena di persone [e fare feste a più non posso. Ma feste diurne, non m’a regge più]

Spero che i pesci sopravvivano il più possibile [ora che li abbiamo chiamati i Boris mi ci sono affezionata]

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Fonte: web

Voglio viaggiare più spesso noi 3, senza tormentarmi di come imbarcare passeggini o cosa fare se si ammala [Sono in seria  astinenza da Asia, devo fare qualcosa]

Sarebbe bello se la giornata fosse di 30 ore, o che non avessi bisogno di 8 ore di sonno [Le cose più belle sono sempre quelle che uno rinvia, perché?]

Vorrei imparare a farmi la piega ai capelli e a mettermi lo smalto [senza sembrare il disegno di un bimbo, si intende]

Vorrei leggere di piú [con tutte le attività connesse tipo andare alle presentazioni dei libri, far partire il mio progetto di circolo letterario etc]. Ah, e andare a teatro. Tanto.

Vorrei il verme solitario. Sarebbe bello anche che la cellulite scomparisse.

Vorrei che le mille persone che adoro e vivono all’estero fossero più vicine. Non chiedo di farle tornare (stanno così bene dove sono), vorrei solo che fossero più facilmente visitabili [Ecco, ho sbagliato: vorrei che qualche scienziato inventasse il teletrasporto. Visto che prima o poi dovrà succedere, non si possono accelerare un pochino i tempi? Mi sarebbe estremamente utile, grazie].

Vorrei delle gambe chilometriche [anche questa non vale].

Vorrei che passione ed  entusiasmo fossero la guida del mio lavoro [dunque dovrei cambiare lavoro].

Vorrei che questo progetto che ho da un po’ nella mente prendesse vita [prima dovrebbe prendere forma, visto che non è ancora concreto]

Soprattutto vorrei – e lo dico senza retorica, è un desiderio serio e mi scuserete se questa non è la sede appropriata – non assistere inerte al più grande massacro di bambini della storia [Sapete che il 2016 è stato l’anno con il record di innalzamento di muri tra Nazioni? Quando verrà studiato nei libri di storia, dove diavolo ci nasconderemo?]

[Suona atroce dopo quello che ho appena scritto sopra, ma] Voglio ridere. Nel 2017 voglio sorridere e ridere ancora di più, a crepapelle [alitosi permettendo, claro].

 

 

 

 

 

Caro Babbo Natale,

questa non è la solita letterina strappa-regali [sallo], é il mio attestato di stima per te.

1. Sei il più efficiente della Terra, il più come superlativo assoluto. In sole 24 ore circumnavighi il Globo intero – ché in confronto Phileas Fogg in 80 giorni è proprio un pivello -, fermandoti in ogni singola abitazione e indovinando il presente da depositare. Senza fare una piega.

2. Hai fantasia a strafottere e dedizione da vendere. Niente pensierini-ciclostile, perizoma rosso per lei e dopobarba per lui, tu ti impegni davvero. Continua a leggere

L’accidia

E così siamo giunti all’ultimo episodio di questa chiacchierata con Romolo e come tradizione vuole, abbiamo lasciato il dolce per ultimo…il dolce far niente, ovviamente! Poi di domenica, la morte sua.

Lui. Partiamo da un presupposto inoppugnabile: il primo uomo pigro della storia inventò la ruota. Su questo nessuno potrà contraddirmi. Dovessimo fare una classifica, certamente quest’ultimo vizio capitale è quello a cui proprio non riesco a resistere. D’altra parte, come ho detto illustrando gli altri, forse è anche quello che mi salva dagli altri 6! Sono troppo pigro per arrabbiarmi o per dedicarmi alla lussuria, per abbandonarmi alla gola o all’invidia.

Lei. Frasi must, presenti all’appello come il prezzemolo: “Lo faccio dopo” o – variante ancora più svogliata – “Domani chiamo”. Dovrebbero chiamarlo doMAI, non domani; potremmo suggerirlo all’Accademia della Crusca, in effetti. Le cose che non mi va di fare, sono un milione. Mi impigrisco solo al pensiero di digitare quei numeretti o di controllare quella cosa. Non mi va di lavarmi i denti dopo pranzo a lavoro, mi prende un’indolenza che neanche il bradipo nei periodi invernali; quando la sera metto le natiche su quei cuscini morbidi in sala vorrei che si fermasse il mondo. Anzi, vorrei che arrivasse qualcuno a infilarmi il pigiama e nel letto. Dove sta scritto che solo i bimbi debbano essere dei privilegiati? Potrebbe essere un nuovo lavoro; dopo i reggi-cappotto alle star, i metti-a-nanna gli apatici. Continua a leggere

E anche quest’anno l’albero più brutto del mondo

Sapete se per caso esiste una competizione trash delle decorazioni natalizie? Casa Tiffany finirebbe sul podio.

Ce la mettiamo tutta, partiamo sempre con tanto entusiasmo, ma è più forte di noi.. non ce ne frega nulla. Mi piacciono i super alberi delle mie amiche, le lucine nelle case degli altri, quelle palle ricamate shabby chic, il colore rosso in ogni dove, l’atmosfera per le strade, la malattia dei regali [e poi arriva sempre la diavolo di candela che non accenderai mai]. Ma sotto il nostro tetto… non so, una pigrizia.

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Io e Pindaricamente abbiamo decretato che questo albero è troppo perfetto e non ci piace [La casa sì però, con questi finestroni meravigliosi..]

E così ogni anno ritiriamo fuori – rigorosamente il 23 dicembre- quelle 4 cose spelacchiate, ridotte sempre peggio: le palline ammaccate, la stella spuntata, i festoni mezzi flosci, Babbo Natale senza naso. E ogni anno mi ripeto: questo è l’ultimo, dal prossimo Natale farò le cose fatte bene [peggio delle litanie pro-dieta dopo che ti sei sfondata un barattolo di Nutella].

Quest’anno però l’impegno è stato massimo. Facciamolo per lui, i bambini adorano queste cose, ci siamo detti. Allora già oggi 8 dicembre, come da migliore tradizione, ci siamo messi a decorare casa. Al meglio delle nostre possibilità. Con le migliori intenzioni, giuro.

E niente, è venuto comunque l’albero più brutto del mondo.

Non solo. Mio figlio, Conan il distruttore, lo sta prendendo a randellate.

Non so se per il suo alto senso estetico o se perché condivide con i genitori la smodata passione per gli addobbi.

ps. Però la maglia con la renna a tutti e 3 non ce la toglie nessuno, ho deciso. Finirà come Darcy di Bridget Jones.

Ira

Eccoci alla penultima puntata del viaggio con il mio amico Romolo nei 7 vizi capitali.
Oggi sguazziamo nell’ira funesta del Pelide Achille. E si salvi chi può!
Lei. Iracondo. Fremebondo. Furibondo. Saranno tutti questi Ondo, ma a me i personaggi arrabbiati con il mOndo  mettono ansia.Turbano il mio Karma, agitano le mie placide giornate. Non solo non sono un un tipo rabbioso, ma cerco di non circondarmi di persone presunti tali. Sono tossiche per me, che millanto il “Chi se ne fott” come panacea di qualsiasi male.
Lui. Non mi piace arrabbiarmi. E’ proprio una cosa che faccio controvoglia. Ma non so se per bontà o semplicemente per quieto vivere. Sicuramente un vantaggio che ho è quello di avere una memoria corta: mi arrabbio raramente e quando mi arrabbio mi passa subito. Ma soprattutto non riesco a portare rancore. E anche qui mi domando se sia per bontà o forse semplicemente perché ho la memoria corta.
Lei. Generalmente io litigo da sola, nella mia mente. Tu mi fai arrabbiare, io inizio un brillante dialogo nella mia testa in cui ti espongo tutte le mie ragioni e le tue debolezze e immagino le contestazioni, in una ricostruzione densa di particolari e descrizioni minuziose degne di Flaubert. Naturalmente la mia potenza dialettica prevale, così come le mie argomentazioni [d’altronde, sono io la regista] e quindi quando poi ti incontro di nuovo per me è tutto finito, amici come prima. Passo per una persona estremamente paciosa, ma la verità è che abbiamo già chiarito, solo che tu non lo sai.

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