Un ciambellone al giorno

 

Leva il medico di torno. e arriviamo a marzo quadrati.

Tempesta [ndr. mio figlio, per chi non lo conoscesse] ha deciso che gli piace cucinare i dolci e, dunque, ogni santa sera da circa 10 giorni dobbiamo armarci di farina zucchero uova burro cioccolato lievito latte etc etc per creare.

Ho capito il quality time con i bimbi e l’importanza di non bloccare la loro voglia di fare e rendersi utili, ma qui ragazzi l’è dura dura.

Anzitutto, per non avere la casa invasa da N ciambelloni [non saprei neanche dove posizionarli], tocca inventarsi un prodotto nuovo ogni giorno: oggi i cookies, ieri i pancake, domani il rotolo e così via. Fino a che non rotoli anche tu, e non metaforicamente.

Sì perché lui assaggia, tocca, si impastriccia, smozzica, ma il resto rimane lì, a guardarti con aria di rimprovero. [Voce dall’oltretomba] Consumami preestoooo (eco) ché nel mondo ci sono persone che muoiono di fame e buttare il cibo è peccaatooo (eco). [E nel contempo] Stai atteentaaaa (eco), ché ce ne sono altre che crepano di colesteroolooo (eco bastardo). Le sento davvero queste vocine, tra l’altro.

C’è anche un altro problema in tutto questo: quando sta per arrivare la fine della giostra, lui si stufa e mi molla lì in cucina con le mani appiccicose, il forno caldo e una montagna di cose da lavare. “Sono stanco, mamma” Così pigiama-latte-storia-letto e sono le 10. Ma prima che tu puoi stenderti è almeno mezzanotte. E quando lo fai, sei talmente stanca che hai il dubbio di riuscire a rialzarti di nuovo nella vita.

Ulteriore corollario che non avevo considerato: siete tre in casa, non 300. Davvero è una bestemmia sprecare tutto questo ben di Dio. Così ne approfitti per organizzare un po’ di merende con gli amichetti, considerato che le rimandi da 6 mesi e, ogni volta che vai, ti congedi con un “prossima volta da me eh”. Che, senza volerlo, è sempre doMAI.

Dopo che hai fatto inviti di qui al 2020, ti ricordi che siete dei disordinati cronici senza speranza di redenzione alcuna. A volte arrivare al letto e trovarlo ancora lì sotto sepolto è davvero un’avventura, per dire. E quindi niente, a mezzanotte col cacchio che puoi coricarti. Ti trascini come uno zombie da una stanza all’altra, raccogliendo alla bell’e meglio lo scompiglio che ti si para davanti e PREGHI.

Sì, preghi che venga folgorato al più presto dalla passione per il disegno.

La faccia non è bellissima, ma vi assicuro che sono spettacolari. Non a caso sono già quasi finiti. Ma perché io ascolto l’eco coscienzioso, non perché sono golosa eh. Chiariamo.

22 pensieri su “Un ciambellone al giorno

  1. Urge dettare la regola: il giorno per i dolci, l’altro per il disegno ecc ecc eheheh! Va bene non soffocare la voglia di fare dei piccoli, ma bisogna tenere conto anche della voglia di non fare di una povera mamma (e la necessità di controllare la bilancia).

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  2. Tre anni è l’età giusta per darsi alla meditazione. In silenzio, composti, nella cameretta ordinata per aumentare il tasso zen, per ore e ore, fino al raggiungimento del nirvana.
    O dell’ora della merenda, per cui, via in cucina, a preparare la pastiera napoletana!

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