Manchi

Passi che non abbiamo armadi, madie e credenze dove stipare le futilità che possediamo.

Passino i 170 scatoloni sparsi in ogni dove che fanno tanto stato di precarietà perenne. I mobili arrivano tra due mesi e ce ne faremo una ragione.Passi la mancanza di internet e soprattutto di Netflix, in inverno.

Passino anche la polvere, le finestre libere senza tende e il dover campare con quattro vestiti, senza radio né cremine da bagno che alla sera regalano felicità.

Passi che la casa sa ancora di nuovo e un po’ anche di vernice e con un neonato di pochi giorni non è proprio la condizione ideale.

Passi che manca l’indispensabile e quello che troviamo di utile ce lo teniamo in mano ore e ore per poi posizionarlo su ideali mensole lungo il pavimento.

Passi che non ritrovo le cinque pinzette che posseggo e a momenti con le sopracciglia posso fare treccine tanto mi rode di andare a comprare la sesta.

Passi tutto, ché qui dentro si respira calore, accoglienza e un gran senso di pace.

Però una cosa ve la dico e non mi canzonate, sono estremamente seria: senza DIVANO la vita è veramente dura. indiscusso totem familiare, manca come il pane e più dell’aria.

Ho natiche quadrate e schiena a pezzi. Se ho bisogno di ristoro, sono costretta ad arrivare in camera e coricarmi; non solo. Da quel preciso istante scattano i 10 secondi perché arrivi Tempesta a ricordarmi che non è ora di dormire e devo dunque alzarmi [le regole solo quando riguardano gli altri].

La domanda ora è: ma come diavolo facevamo da studenti universitari seduti per mesi su quelle seggette sbilenche senza colpo ferire? Veramente degli eroi inconsapevoli.