Wake me up when pandemic ends

È un post triste, oggi Tiffany non cazzeggia.

Se non vorrete leggermi nessuno può capirvi più di me. Schivo telegiornali, discussioni, notizie, persone, da mesi. Sono Ms Indifferenza: imperturbabile, impassibile, insensibile [basta che inizi per I, Insomma].

Vorrei andare in letargo, come ha suggerito la mia cara amica Jo. Invece vado avanti nella mia bolla come un automa, anestetizzata a ogni input esterno, consapevole dell’impossibilità di fare altrimenti.

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I VIP smorza-entusiasmo

Passi Antonio Banderas che in mezzo alle galline prepara i biscotti. Tiene famiglia [e soprattutto una costosa ex-moglie da mantenere]. Poi sta lì da così tanto tempo che quasi mi fa quadretto con la farina, la macina e la Finocchiaro come improbabile compagnia.

Passi anche Kevin Kostner con la sua scatoletta di tonno. In fondo sta pur sempre in costiera amalfitana con un branco di donne [di cui una tettonissima] a degustarla. E poi dopo che ci ha detto che usa quei soldi “per sviluppare tecnologie a difesa dell’ambiente o film sul razzismo che Hollywood si rifiuta di fare”, ci ha obiettivamente zittiti.

Ma cacchio. Due nomi due. Ogni volta che li vedo è un pugno allo stomaco.

  1. PATRICK DEMPSEY

Dopo che hai lasciato Grey’s Anatomy, che altro ci combini? Ci appari nei panni di un vicino di casa che, solitario in una notte stellata, stringe un gattino al petto e va a rovinare il momento di gloria di un papà di famiglia?

Caro. Tesoro. Tu per me eri un sex symbol, noi femmine ci facciamo film su di te [e qui mi fermo]. Non ti posso associare alla fibra ottica, lo capisci pure tu Continua a leggere