Ringrazio Cuore (che adoro) per il tag e vi prendo per mano in questo percorso endorfinoso. Perché caro lettore… se hai il cioccolato un buon libro e l’amore, non stai già toccando il cielo con un dito? Continua a leggere
LIBRarsi
Finito.
Ho finito Stranger Things, l’appuntamento del lunedì con mia sorella. Ogni puntata mi arrabbiavo di averlo iniziato. Continua a leggere
I miei problemini di autocontrollo.
Hai sempre avuto difficoltà a razionare le cose che ti piacciono.
Scientemente ti tieni alla larga da qualsiasi serie televisiva che possa in qualche modo imprigionare la tua attenzione [imprigionare sì, avete bene inteso]. L’ultima volta che, con grande leggerezza, sottovalutasti questa tua patologia vivevi in Spagna e passasti 4giorni murata viva guardando Continua a leggere
In FUGA PER CONOSCERSI con intermezzi a tema ALICE
*Warning: post surreale il cui filo conduttore é Alice nel Paese delle Meraviglie. Trattatelo bene, gli voglio già bene.
Eppure cadiamo felici /LIBRarsi
Elena Ferrante, boh. Ti credevo diversa
La inseguo da un po’, ho rimandato e rimandato per gustarmi la creatura in un periodo di calma. Il mistero sull’identità dell’autore, misto al successo planetario riscosso, hanno reso l’attesa carica di congetture e aspettative.
Come quando vai al cinema dopo che il film ha vinto 7 Oscar e tutti, pure il cane del vicino di casa, ti suggeriscono di andare. Uscita dalla sala, ci rimani un po’ male.
Sia chiaro: è un gran bel libro, la scrittura scorre chiara e limpida come un fiumiciattolo di montagna, la storia è avvincente quanto basta per farti comprare il secondo volume e ognuno di noi vorrebbe conoscere una come Lila.
Ma. Non mi ha fatto viaggiare come succede con i libri che adoro.
Cosa diavolo mi aspetto, dite voi? Io NAUFRAGO nelle storie. E sono talebana nell’affermare che un grande romanzo deve SMUOVERMI LE VISCERE. La potenza di una scrittura asciutta, suggestiva e ironica e la profondità di certi personaggi affollati di pensieri ed equipaggiati di storie dense, vere e surreali insieme è in grado di provocarmi uno stato catatonico, del tipo:
- tenermi sveglia fino alle 5 del mattino quando il giorno dopo è lunedì;
- farmi imboscare il libro sotto il maglione per tirarlo fuori nei momenti più inopportuni;
- monopolizzare pensiero e conversazioni con terzi malcapitati, non aventi la più pallida idea di avere in corso un’esperienza relazionale con una psicopatica libromane;
- lasciarmi sognare per giorni come solo la musica riesce [mi immedesimo nella Lei, mi innamoro del Lui, scopro luoghi meravigliosi o terrificanti, mi tuffo in vite diverse, vivo altri secoli. Sono proprio lì, ecco];
- farmi sottolineare in modo ossessivo-compulsivo le riflessioni magistrali, i dialoghi brillanti per assorbirli, sedimentarli e a momento debito rispolverarli [che poi succeda sempre e solo nella mia mente, chapeau!];
- portarmi ogni volta a voler aprire il mio maledetto CIRCOLO DI LETTURA, come in quel film di quei matti fissati con Jane Austen [la smetterò di pensarlo solo, un giorno lo farò sul serio, giuro].
Intendetemi, non leggo solo grandi classici – anzi vado pazza per le minchiate da spiaggia, sia chiaro anche questo -, ma credevo che “L’amica geniale” fosse il romanzo italiano dei nostri tempi, insomma IL-ROMANZO-OPERA-D’ARTE. E invece non ne ho sottolineato neanche una frase e sono riuscita a resistere almeno 20 giorni prima di terminarlo.
Per cui ho deciso che sì, il prosieguo lo leggerò.. ma prima ho il bisogno fisico e mentale di essere risucchiata da un Dostoevskij e/o di sprofondare beata in un Cime tempestose!
E visto che è un caso editoriale mondiale e la mia opinione vale quanto un due a briscola, so già che l’anonima Elena non me ne vorrà.