Nel bene e nel male io ti scelgo, Natale.

Si dice siam tutti un poco più buoni

una teoria cui ormai ti affezioni
Per alcuni può essere molto pesante

uguale, tradizionale, a tratti asfissiante.
Quelle cene infinite con i parenti
che – ah! – Monicelli chiamava serpenti

Ma il più delle volte son grasse risate

in mezzo al rumore delle posate.

E calici colmi sempre ben alzati

e gote rosse di compagni affamati

di un poco di gioia e meritata lentezza,

di sciogliersi al tocco d’una dolce carezza.
Una parentesi lunga, credo un toccasana
che dura financo alla Befana

È spesso un momento di riflessione,

per fare i conti. e d’accettazione

I buoni propositi vengon da soli
ché dell’anno passato poi ti consoli

Non importa che al ritorno al quotidiano

sembrerà tutto così tanto lontano.
A ricordar che esso è realmente esistito

ci son i 3 kg che hai nel frattempo vestito

e le foto impietose che a futura memoria

aggiungeranno un tassello al tuo pezzo di storia.
Può piacere o meno questo benedetto Natale,

ma che non si dica sia un tempo banale.

Lo dico senza fronzoli, né infingimenti

con un bel torrone infilato tra i denti!

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