Mentre le mie amiche sono a Budapest a divertirsi e ubriacarsi e io sono a casa a rosicare che non sono potuta andare, ho deciso di approfittare dedicando un po’ di tempo ai trattamenti beauty in casa.
Per cui sono uscita, ho comprato l’occorrente e mi sono messa di buona lena a lavorare. Obiettivo: diventare una figa [la potenza taumaturgica della suggestione (ops, illusione), tipica delle donne quando varcano la soglia di qualsivoglia centro estetico].
Stasera ho mangiato persino il minestrone. Di sabato, non so se rendo.
Ci sono quelle giornate un po’ strane, in cui si hanno le fregole [termine tecnico intraducibile] non si sa bene per quale astrusa ragione. Ed è così che – oltre alle sopracciglia diverse, i baffi violacei e lo smalto viola sfiga – ti ritrovi da sola, nella vasca, in piedi, ricoperta di crema depilatoria aspettando i fatidici 15 minuti e sperando che la gamba non si infiammi troppo da dover chiamare i Pompieri. Tu che sei sempre andata di ceretta, ma stasera volevi dare una sferzata di novità, senza immaginare che questi dannati arnesi puzzano peggio di una stalla e pizzicano neanche fossero ortica. Tra l’altro, se ho ben inteso dalle istruzioni, non garantiscono neanche il risultano.

Ecco, io mi aspettavo una cosa piacevole e scanzonata di questo tipo, magari canticchiando Prince
Allora ti fermi e preghi che Dr. ❤️ e Tempesta non aprano la porta; se lo faranno, li perderai irrimediabilmente.
Già che ci sei invochi i Santi protettori della decenza affinché anche gli amici – che molto carinamente stanno arrivando per bere un bicchiere di vino in compagnia – non ti chiedano di andare in bagno. Credo che sia già troppo tardi, mi sembra che L’olezzo abbia infestato la casa tutta.
Basterà spalancare tutto e far cambiare l’aria?
Eccolo, sta già urlando: “Tiffanyyyy, ma ti senti bene la dentro? Ti ha mica fatto male il minestrone?? Spalanca!! Serve aiuto??”
Uscirà, insieme al fetore, anche questa imbarazzante pagina della mia esistenza?
Io, volevo solo sentirmi una figa stasera.