Quasi sgamescion

A pranzo fuori con una collega e una sua amica,  le vacanze alle porte, un delizioso pasto all’aperto sotto un porticato. Felice io, oltre che affamata.

Si discorre del folle mondo dei pediatri a Roma ed ecco che lei nomina il mio blog e il mio articolo, per suggerire di leggerlo. Dice:

Cioè, è proprio quello che succede a noi! Fa schiattare!

BLACK OUT.

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Il fondo del mio barile è di cioccolata

Sono una meschina: ho collocato tutte le uova in un posto segreto al piccolo.

Ufficialmente lo faccio per la sua salute; la verità è che sono un’ingorda. Già mentre ceno mi iniziano a pulsare le tempie, il pensiero va fisso a quella cioccolata nascosta e al momento in cui la gusterò.

Sì perché – dopo la trasmigrazione familiare in sala dove c’è la tv –  la mangiatrice compulsiva di zuccheri con una scusa qualsiasi sgattaiola via per massimo due minuti netti in cui va dritta alla meta, l’afferra con avidità, la porta alla bocca con molto poca eleganza e la fagocita con la smania di chi sta scappando da un drago inferocito ma deve fare necessariamente pit stop di cibo altrimenti sviene. In tutto questo, mentre compie il fattaccio, rotea lo sguardo da destra a sinistra, anche un poco piroettando verso la porta per essere certa di non essere colta in flagranza di reato.

Poi con grande dignità si dirige in bagno a sciacquarsi il viso Continua a leggere

#Chaddetto?! Vocabolario romano per non addetti ai lavori

E niente, i romani sono dei geni.

  1. Il secondo dopo che ti hanno conosciuto, già stanno lì a raccontarti il primo amore o che soffrono di emorroidi.
  2. Le espressioni che coniano sono fenomenali. Basta salire su un autobus, fare la spesa, guidare o andare a bere una biRa e il tuo vocabolario si accresce di neologismi interessanti.

Dopo le parole Ita-British per i fighi a lavoro, qui di seguito un breve compendio per i turisti, per stare sul pezzo o per avere qualcosa da dire nel perimetro capitolino, in ogni occasione.

Piccolo warning necessario: non si tratta del nuovo dizionario Devoto-Oli o degli stralci di dialogo degli adepti de l’Accademia della Crusca per cui le espressioni possono risultare poco forbite, mettiamola così. Le anime ad alto tasso di sensibilità sono pertanto pregate di interrompere qui la lettura, grazie.

Daje = forza/ su/ evviva!/ finalmente/ non ci posso credere/ ma daiii?!/ muoviti. Nella versione aredaje = ancora? Ma allora ce fai.

Passe-partout per la qualunque, apre le porte di qualsivoglia conversazione, praticamente sta bene su tutto, è anche meglio del prezzemolo.

Je pesa er culo = soffre un pochino di accidia.

Deriva da: le persone con un posteriore gigante hanno maggiori difficoltà di movimento e dunque tendono a rimanere ferme. Questo non vale per Kim Kardashian e Nicki Minaj che riescono persino a ballare e risultare sexy. Continua a leggere

Ho la man-coldITE.

Le mie affinità con i comportamenti maschili:

  • dico sempre quello che penso  [anche quando riesco a censurarmi con le parole, il viso parla. Il che mi crea non pochi problemi –  farei bene a investire in maxillofacciale]
  • quest’altro problema: la man-COLDite.
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IO quando ho il raffreddore. Dalla febbre in poi ridivento una femmina normale.

Le persone ti parlano, ma hai un manto di prosciutto dentro le orecchie che passa da un lobo all’altro attraverso la mascella, dalla quale, peraltro, senti premere un rigonfiamento ghiandolare assai fastidioso che ti impedisce il deglutire e una sana relazione con gli altri. Non ci senti, le voci sembrano richiami dall’oltretomba. Ti isoli.

Con il raffreddore sei invitante come un termosifone spento. Sembra che parli con una molletta sul naso imitando Mami di Via col vento, ogni tanto tiri su perché non ce la fai più a scartavetrarti la narice, ormai violacea e dolorante e allo stremo delle forze [non c’è make-up che tenga, fidatevi. E se ci metti la crema fa un male cane, lo so]. Sullo sfondo una scrivania in cui fioriscono accatastamenti di fazzolettini appollottolati e smocciolati. Sexy. È per questo che, se hai il primo appuntamento “in quei giorni”, conviene rimandarlo alla settimana dopo [dura max 7 dí, é scienza]. Continua a leggere