Viaggiatori business (a volte) distrutti

Giorno 1: sveglia ore 4 am, taxi -aereo -metro -treno alta velocità -taxi. Giornata densa, cibo ai limiti del commestibile, colleghi campioni di noia, cena in pub dove tutti tifano Liverpool e ti senti una minoranza etnica, notte in albergo freddo e fuori città.

Giorno 2: colazione con attacco allergico e conseguente trasformazione in essere paonazzo e poco gradevole, riunioni in cerca di senso dirette da personaggi in cerca d’autore, ore che scorrono assai mal spese mentre fuori c’è un bel sole. Taxi -treno alta velocità -metro -aereo -taxi. Agognata apertura di portone di casa 00:54 am.

Sottotitolo: come bruciare in meno di 48 ore il nirvana conquistato durante il ponte.

Perché noi si stava così. Piedi nella sabbia, spiaggia deserta, spaghetto alle vongole veraci e annessa pennichella, primo bagno della stagione in acqua gelida e refrigerante.

È proprio questo il bello se vogliamo. Sei lì in armonia con l’universo che ti accingi a scrivere l’Ode alla magnificenza della vita e il giorno dopo ti muovi scomposta, bestemmiando di aver scatenato in un sol colpo l’ira funesta degli dei.

L’ottovolante dell’anima. La caducità del benessere.

Per la cronaca l’ho scritto sull’aereo di ritorno, che ballava la rumba e faceva rumori davvero sinistri e sul quale ci hanno obbligato a tenere tutte le luci spente. Peccato che, a intermittenza, si illuminassero come nei peggiori horror le scritte EXIT di emergenza [giuro]. Ho quindi forsennatamente scritto al buio, cercando di esorcizzare la paura di coronare degnamente i due fantastici giorni di merda appena trascorsi.

Aggiornamento: Sappiate anche che ora, posizionata calda calda nel mio lettone accanto ai miei tesori, posso tornare a cantare la bellezza del mondo tutto. Sento già quasi gli uccellini, nonostante sia notte fonda.

12 pensieri su “Viaggiatori business (a volte) distrutti

  1. Quella foto di tuo figlio mi emoziona ogni volta che la vedo…non so perché, saranno i colori, sarà perché c’è lui così piccolo di fronte all’immensità del mare, sarà perché mi ricorda una foto simile che ho fatto a Matteo, il mio nipotino.
    La guardo ogni volta con gli occhi a cuoricino. 😍❤️

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