L’amicizia – al pari dell’amore – va maneggiata con cura

Cosa rende le amicizie indistruttibili? Il crescere insieme, l’aver condiviso esperienze forti e importanti, la comunanza d’interessi?

Non solo, non basta. Ci vuole la volontà. E l’attenzione.

Riemergo ora dallo shock che due amici inossidabili non si parlano quasi più. Era una bella storia la loro, densa di avventure, risate e ricordi.

Ma poi ci penso bene e tanto shock non è.  Anche l’amicizia va maneggiata con estrema cautela.

Siamo portati a credere che una storia d’amore possa finire in un soffio se la magia svanisce e invece l’amicizia NO, quella è per sempre cacchio. Anche se la trascuro, anche se non ci vediamo per un lustro. Dove vuoi che vada? Non saprebbe cosa fare sola soletta, vagherebbe per la galassia come una bimba sperduta.

É questa intima convinzione che porta le persone a gestirla con più leggerezza, dandola per scontato [un po’ come quegli spasimanti-zerbino che tratti a pesci in faccia perché tanto sempre lì sono]. Continua a leggere

Quelle passioni travolgenti a tempo determinato

No mi spiace, non mi sto riferendo a quello che pensate voi. Ma oramai tanto vale continuare a leggere.

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Sto parlando di questo.

Sto parlando di quei tizi assurdi – tra cui Dr. ❤️ – che si tuffano nella passione del momento senza conoscere respiro o distrazione alcuna, neanche avessero Belen davanti con la farfallina in bella vista. Salvo poi, arrivati al punto di saturazione, gettare via il tanto amato giocattolo, resettare il cervello come robot di ultima generazione e tornare vergini. Pronti per una nuova ed esilarante avventura.

Al di là del fatto che mi sembra tutto very very nerd, io questi qui li invidio. Alla fine della fiera sanno un sacco di cose, diventano dei super specialisti del campo per un breve lasso temporale della loro vita. E tu che ti ci relazioni ti senti sí più normale, ma anche molto ignorante.

Noi abbiamo passato, in ordine sparso e non esaustivo, i periodi:

  • pesca
  • tiro al volo
  • carbonara perfetta [meno male che é finito altrimenti non stavo qui a raccontarvelo]
  • astronomia
  • film e mostre di guerra [meglio se sul Vietnam, ma anche il caro e vecchio Hitler ci stava bene]
  • mercato immobiliare
  • fotografia
  • Boris la serie
  • Fiat [&Sergione I love you]
  • camorra in tutte le sue forme e manifestazioni
  • letture solo e rigorosamente di fisica.

Ora é il momento Pif [sí, il regista-presentatore], qui si passa le serate a vedere a ripetizione tutte le stagioni de Il testimone, a conoscere la vita, informarsi sul suo ultimo film. Ma già si preannuncia un cambio di era, si sente nell’aria questa nuova brezza che tira. Credo che a breve sarà il turno della COLTURA DELLE NOCCIOLE [……].

E allora ridatemi Pif, vi prego.

In tutto questo che penso io che ci vivo, convivo, condivido la vita?

A me, speriamo che non mi rottama.

 

Mio marito, divanista (pare) per amore

Inaugurare la stagione matrimoni con un’illuminazione, tra un prosecco e l’altro, grazie al compagno di una collega. Lo stretto di Messina come sfondo.

[stralcio di conversazione] “Sono un pantofolaio. Lei si lamenta, ma non sa che è una gran fortuna”.

[Uhm, eccone un altro] “Bene, anche tu appartieni alla categoria dei DIVANISTI, come mio marito. E perché, di grazia, sarebbe fortunata? Io sinceramente delle volte vado ai matti”

uomo sul divano

(ecco, di grazia, dov’è la gran fortuna di tutto ciò?? Così, per dire.)

“Perché vuol dire che sono soddisfatto.  Devi capire che l’uomo ha solo bisogni primari. Se esce, è per fare lo scemo. Visto che io sto bene con lei, non mi va più”.

“E una birra con un amico, non è contemplata?”

“Se c’è da andare in un posto per qualcosa va bene. Ma l’uscita fine a se stessa per gli uomini non ha molto senso. Ci chiamiamo, è più che sufficiente. Non fare questa faccia, l’uomo è un animale semplice [ndr. e possiamo tutti convenire che trattasi di  grande verità], tutto qui. Anzi, se il tuo lui comincia a scalpitare, che vuole uscire e spaccare il mondo, è lì che devi preoccuparti, perché l’insoddisfazione è alle porte”

[Perplessa, ma fila] “Uh-uh, grazie. Da questo punto di vista non l’avevo mai guardata. Devo dire che un figlio maschio aiuta, nello studio “di genere”. Senza troppo generalizzare.. siete tendenzialmente BINARI:

  • mi va, non mi va;
  • sì, no;
  • ora, mai.”

“Sono contento che tra me e tuo figlio tu stia chiudendo il cerchio. Credimi, non c’è più nulla da sapere. Ma, in quanto donna, so già che non mi ascolterai”.

C’era qualcosa di disarmante nella sua spiegazione. Semplice e lineare, un puzzle di cui possedevo tutti i pezzi, che non riuscivo a finalizzare. Mi sono sentita Gigi de “La verità è che non gli piaci abbastanza”, a cui Alex apre le porte di una ovvia verità.

Quale essere dal pensiero contorto però non mi ha intimamente convinto.

Fisso Dr. ♡ e.. naaaa. In verità credo sia nato con un Busnelli appiccicato sulle natiche, così come lui recrimina di stare con una con un missile nel didietro (ci unisce dunque una certa presenza nei rispettivi posteriori).

Ma la suddetta teoria può farmi comunque buon gioco a momenti alterni: il mio pigrone è contento con me e non freme per avere qualcos’altro.

Ciò non vuol dire che mollo la presa, col cacchio; le mie battaglie per uscire, fare, disfare, CAZZEGGIARE continueranno senza abbattimenti o teorie di sorta. Semplicemente mentre le combatto saprò che è il gioco delle parti.

E tutto questo è molto, molto più divertente!